mercoledì 4 settembre 2013

Gramellini, Cherubini e altri diminutivi francamente eccessivi.



Qualche giorno fa è uscita un'intervista di Massimo Gramellini a Lorenzo Cherubini in arte Jovanotti. L'intervista fiume è stata rilanciata sui media per la frase sulla 'grazia a Berlusconi'. Io l'ho letta per intero e trovo che non sia il solo punto interessante del pezzo.
Così ho deciso di commentarla quasi per intero (alcune parti sono state tagliate, non per censura ma solamente per rendere il pezzo leggibile in una giornata).

[In neretto le parti di Massimo Gramellini, normali le parti di Lorenzo Cherubini, in rosso i commenti miei]

Bando alle ciance, direi di iniziare con il commento.

L’uomo che ha riempito gli stadi della nostra estate se ne sta qui, arrampicato in tutta la sua magrezza su uno sgabello dello studio di registrazione della casa di Cortona, dove vive in simbiosi con una moglie dolcemente autorevole, 

Ma è sempre quella di cui Fabri Fibra diceva: "E poi chissà perché, perché chissà per come/ la moglie di Lorenzo se la fa un altro coglione"? Be' sicuramente "una moglie dolcemente autorevole" è la definizione più adatta in tal caso...

una figlia adolescente che disegna benissimo, 

È confortante sapere che nella famiglia di Jovanotti c'è almeno una persona dotata artisticamente: spiace sia la figlia.

tre cagnolini che si contendono la stessa palla e quattro gatti spalmati sopra le mensole come dei Buddha. 

Finalmente un punto! Gramellini, grazie. Sei riuscito a scrivere 5 righe senza un punto, mi stava venendo il fiatone.

Sta guardando al computer le facce del pubblico dei suoi concerti: 
«Sono facce senza rancore. Allegramente disorientate. Ma chi ci parla, con loro? Con queste facce dovrebbero farci la carta da parati di Palazzo Chigi». 

Oddio! Con le facce di quelli che vanno ai tuoi concerti? E perché mai dovrebbero scegliere proprio loro? Sentiamo cosa hanno di speciale i suoi fan...

Chi è il tuo pubblico, Lorenzo?  
«Ho iniziato venticinque anni fa con i bambini. Uscivano da Cristina D’Avena e incontravano me. 

Mamma mia che infanzia terribile! Una roba da 'Telefono Azzurro'. Uno è tranquillo di essere finalmente uscito indenne dal 'Tunnel di Cristina D'Avena' cerchi canzone di qualità e... boom!!! Ti arriva in faccia Jovanotti. Una tragedia dietro l'altra.

Ma alla fine il tuo pubblico sei sempre tu».  

A me capita spesso. Ma di solito mi accade mentre mi masturbo.

E tu che pubblico sei?  
«Un pazzo. 

Ecco. Direi che rende l'idea. Fermo così... click... fotografato!

A me piacciono cose che non stanno insieme nella stessa compilation, Elton John e De André, il pop e Miles Davis. Ricordi quel film dove Nanni Moretti diceva ironicamente: “Ve lo meritate Alberto Sordi”? Il guaio è che a me piacciono sia Moretti sia Sordi».  

Questa cosa è perfettamente normale. Non sei "un pazzo". Non per questi motivi, per lo meno. A tutti noi piacciono gruppi musicali diversi tra loro, anche se talvolta tendiamo a negarlo. Non vedo nessuna straordinarietà in questa cosa.

Ti piace proprio tutto.  
«Tutto quello che luccica, che ha una vibrazione. 

Allora comprati un dildo...

Non ho sovrastrutture ideologiche. 

No, tu non hai proprio idee. 

Avevo un babbo anticomunista e una zia del Pci. 

"Una zia del PCI" è la versione politica del classicissimo "Ho anche amici omosessuali" che premettono gli omofobi prima di iniziare a dire cose che fanno venire i brividi.

Sotto casa c’erano un ritrovo di fasci e uno di comunisti. 

Che quindi pari sono? Mi ricordo un parlamentare che diceva così, mi pare si chiamasse Luciano Violante. Poi chiese scusa, ma le vostre frasi mi suonano parecchio simili. Sarete mica parenti?

A me piacevano le moto dei comunisti e le scarpe dei fascisti. 

"Le moto dei comunisti"? Oddio! Io ho 31 anni, ero poco più che un bambino all'epoca, ma non ho mai sentito parlare di "moto dei comunisti". Che moto avevano 'sti benedetti comunisti? E le scarpe dei fascisti? Cos'avevano di bello? 

Nella mia testa di bambino non esistevano pregiudizi. 

Ed è normale. Poi crescendo una persona inizia a farsi delle idee, partendo dai giudizi (che sono quelli che vengono dopo i pregiudizi). Capito Lorenzo? Non è difficile. Vedrai che quando raggiungerai i 13 anni tutto ti verrà più semplice da capire.

Ecco, se guardo queste facce, il mio pubblico è un po’ così». 

No. Fortemente no. Dannatamente no. Quelli che hanno la faccia "un po' così" hanno visto Genova. E non lo dico io, lo diceva Paolo Conte.

Ti daranno del superficiale.  
«Non è un insulto. La superficie delle cose è come la pelle dell’uomo: rivela molto». 

Sì, ma di solito uno ragiona col cervello. Non con la pelle. Perché la pelle è ovunque. E, a ragionar di pelle, prima o dopo, ti ritrovi a ragionare col culo.

Cominciamo dall’amore. Dal tuo modo di raccontarlo.  
«Le mie prime canzoni d’amore erano manieristiche. “Serenata rap” era un gioco, parlavo di cose che non conoscevo. 

Stenderei un velo pietoso su "Serenata Rap" evitando di accanirmi ché ho fatto fioretto di non incazzarmi più.

Ho cominciato davvero a scrivere canzoni d’amore quando ho cominciato davvero ad amare. “Bella” è una delle mie preferite».  

"Bella come un [parola a caso]"X 64? Quella intende? Be' sì, devo ammettere che è  bellissima. 
Bello soprattutto il testo. E' stata pure nella colonna sonora ufficiale di quel capolavoro del neorealismo che è "Cucciolo" con Massimo Boldi vestito da bambino. Dev'essere stata una grande soddisfazione (come diceva Cecco a Fantozzi)

Pensavo «A te».  
«“A te” non la so suonare. 

Be', posso capirti Lorenzo. Di fronte alle tecniche ninja che sarebbero necessarie per imparare a strimpellare una tua canzone, ti sei tirato indietro. Mi pare normale: tutto sommato nella vita sei un idraulico, ci mancherebbe che dovessi imparare a suonare le canzoni che fai...

“Bella” sono quattro accordi di chitarra. Se vado in un posto dove non mi conoscono e mi chiedono di cantare qualcosa, io canto “Bella”. La prima canzone da fidanzato di mia moglie. Le cose vengono meglio se le fai con la voglia di fare un regalo a qualcuno». 

Ah perché era pure al top dell'ispirazione quando ha scritto:
"come una finestra che mi illumina il cuscino/

calda come il pane ombra sotto un pino/
mentre t'allontani stai con me forever".
No, cioè: questo ha scritto "stai con me forever" in una canzone. Manco i 'Gazosa', cazzo.

I cinici dicono che la tua è una donna angelicata.  
«La canzone realistica mi mette in imbarazzo. La tua donna avrà anche dei difetti, ma se le scrivi una canzone, non glieli metti. È la lezione del Dolce Stil Novo». 

Sì, poi l'hanno chiamata con un nome più moderno: si chiama 'Ipocrisia'. 
Dire che una persona è speciale perché non ha difetti, è un'assurdità. 
Si può dire che una persona ti piace perché trovi che i suoi difetti siano accettabili, non perché non ne ha. 
Tutti ne abbiamo: io mi incazzo facilmente, sono polemico e dico un sacco di parolacce;
tu canti e respiri.

Tu hai mai detto a tua moglie quelle frasi meravigliose?  
«Certe cose alla tua donna non le dici. Gliele canti. Era già così nel Cantico dei Cantici». 

Ecco una cosa che mi infastidisce. Citi De André, Dante Alighieri, la Bibbia e poi canti "Sei come la mia moto sei proprio come lei andiamo a farci un giro fossi in te io ci starei"? Perché ti vuoi così male?

Citazione religiosa.  
«Il babbo lavorava in Vaticano come factotum, da bambino avevo accesso dappertutto, 

Ecco chi era il pazzo: il padre! È colpa sua se sei cresciuto così. Un bambino lasciato libero di girovagare per il Vaticano, con tutti i preti che ci sono! Peggio che metterlo in mezzo al recinto coi leoni allo zoo.

una volta mi sono affacciato dalla finestra del Papa». 

E hai urlato: «Questo è l’ombelico del mondo!» 
«Purtroppo non la sapevo ancora». 

Ma io direi: PER FORTUNA! Altroché! Era peggio che evocare Satana. Tu canti un pezzo di Jovanotti nel tempio eretto per Dio, se quello esiste sicuro s'incazza e ti fulmina.

Come inizia un concerto?  
«Sono in piedi nel retropalco, dietro un velo nero. In cuffia contano da 1 a 4. Al 2 mi muovo in avanti, al 4 sono sul palco e non ho tempo di emozionarmi: ho delle cose da fare, come un pilota d’aereo. Altrimenti la sensazione di quella folla è talmente bella che andrei fuori controllo: mi spoglierei nudo, tirerei dei petardi. 

Cioè pensi che potresti avere queste reazioni e ti consideri pazzo perché ti piacciono sia Moretti che Sordi? Perché fai così, figliolo?

Poi osservo il panorama. Cerco di guardare le facce. E quando saluto l’ultima fila, guardo veramente l’ultima fila».

E ci mancherebbe pure che barassi!*
*Fosse stato Gasparri a dire questa frase, invece, avrei apprezzato la delucidazione.


Alla fine ti congedi urlando: «Ce la possiamo fare!»  
«Ad Ancona, concerto d’esordio, guardando le facce del pubblico ho pensato: chi raccoglierà questa energia? Ubriacato da due ore e mezzo di emozioni mi è uscita quella frase».  

Minchia! Mi immagino l'entusiasmo! Se uno all'apice della propria euforia riesce a dire "ce la POSSIAMO fare", neppure "ce la faremo" quanto è - non dico depresso - ma anche solo poco meno euforico, cosa pensa? "Impariamo il nodo scorsoio!!!". Che poi, a ben pensarci, mi farebbe diventare simpatico Jovanotti 'sto atteggiamento. "Ragazzi, siamo fottuti!" e tutti che urlano "Evvaiiiiii!". Sarebbe un bel momento per la musica.

Ce la possiamo davvero fare?  
«Sì, se diventiamo meno conservatori, se evidenziamo le cose belle che ci succedono, se ci reinventiamo. 

Be' in effetti lui per farcela si è dovuto reinventare almeno un paio di volte. È partito con la bandiera USA sulla Harley e, dopo essere praticamente sparito per un periodo, è tornato che sembrava un hippie e parlava solo di Cuba. E ora fa quello super partes, tanto da arrivare a dire che apprezzava alcune cose dei comunisti e altre dei fascisti... 

L’esempio dovrebbe venire dall’alto.  
«Ah, se riuscissimo a cambiare le persone nei centri di potere! Il segnale sarebbe talmente forte… Gente nuova nella cultura, nella scuola, nella tv, nell’economia. 

Parola di Lorenzo Cherubini, classe 1966 che a quasi 50 anni si fa ancora chiamare: JOVANOTTI.

Pensa: un Campo Dall’Orto alla presidenza Rai, un Baricco alla Cultura, solo per parlare dei settori che conosco. Questo cambio di facce avrebbe una valenza simbolica che contagerebbe il singolo cittadino, generando entusiasmo. 

Ma non diciamo assurdità. Questa roba è demagogia purissima. Per potare entusiasmo ai cittadini non servono facce nuove, servono FATTI NUOVI. Con le facce nuove non si risolve nulla.

L’individuo non può farcela da solo. Io ho conquistato il mio spazio perché ho trovato delle porte aperte. La politica deve riaprire quelle porte». 

E bravo te! E se poi viene fuori un altro come te? Non bisogna correre il rischio di farvi stare in giro, fuori dal recinto. Quelli come te sono peggio dei lucertolini di 'District 9'.

Questo governo dice di volerci provare.  
«Lo spero, ma non credo che riuscirà a fare grandi cose. Anche se Letta è il primo presidente del consiglio che ha due mesi meno di me… 

È che stai invecchiando, caro mio. 

Ma serve una figura nuova, capace di dialogare anche con i vecchi. 

È assurdo come Jovanotti, riesca a non prendere una posizione su NULLA, pur parlando per ore. Non dev'essere facile. 
Fossi Gramellini chiederei: "Ma preferisci il dolce o il salato?" e lui mi risponderebbe: "Il gelato al cioccolato di Pupo".

Non voglio il governo dei barbudos che cacciano gli anziani. Ma sentire questi che parlano per un mese di Imu…».  

Alla fine l’hanno tolta.  
«Era davvero l’Imu il problema? L’Imu che tornerà il prossimo anno con un altro nome? È questa la figata?». 

E' incredibile come tenga alto il tenore della conversazione chiedendosi se "è questa la figata?". N.b. l'espressione utilizzata dal citatore di Dante a tradimento, è presa direttamente dal suo libro di prossima uscita: "Sono un 50enne ma voglio apparire ggggiovane.
Quali parole sono più adatte ad essere utilizzate nelle interviste?" [Ed. Mondadori, 14,99€] 

Il più grande spettacolo dopo il big bang è sempre Renzi?  
«Porco cane, 

No. "Porco cane", no! Se devi dire porco, abbi almeno il coraggio di dire "Porco Giuda". Invece no, è super partes pure tra Gesù e Giuda. Non si riesce a fargli prendere una posizione che sia una, pare il PD.

se avessimo avuto la forza di mettere un uomo di 38 anni, avrebbe potuto trasformare lo scenario. 

In una repubblica parlamentare? Ma sai quello di cui stai parlando? 

Il nodo della storia italiana recente sono state le Primarie del Pd. 

AHUAUHHAUUHAAUHUHAUH Addirittura? 
Pensa che ero convinto che la storia recente fosse stata più segnata da eventi totalmente secondari quali: 
- Tangentopoli.
- I legami tra Cosa Nostra e Berlusconi (e, più in generale, della politica di praticamente ogni partito)
- I conflitti d'interesse.
- Il 'papello' scritto da Riina.
- La crisi economica più grave della storia.
- Il precariato...
Invece no: il Mondo si divide in 2 parti. Prima e dopo le storiche primarie del PD tra Bersani e Renzi. Vedi a non sapere le cose. Grazie che me le hai spiegate.

Scegliendo Bersani gli elettori hanno difeso un investimento emotivo fatto nella prima parte della loro vita. Fai fatica a rinunciarci, a pensare che devi parlare con il nuovo che non capisci».  

Ma questo è proprio amore vero, finalmente! L'unica volta che è riuscito a prendere posizione contro qualcuno è stato contro Bersani che si è opposto a Renzi. Scelta condivisibile, motivazione piuttosto ridicola, ma apprezzo lo sforzo.

Renzi è andato ad «Amici».  
«E ha fatto bene. Però ha fatto un discorso debole. Doveva trasmettere ai ragazzi una visione di cambiamento. Lui ce l’ha». 

Poteva anche andarci vestito come una persona sana di mente, ma ha deciso di sfoggiare il look alla Fonzarelli... ma sono gusti.
Foto originale, non ritoccata a Photoshop. Giuro. Davvero.


Gli elettori del Pd l’hanno bocciata.  
«Ne hanno avuto paura. Paura di una sinistra a vocazione maggioritaria che sappia mettersi in casa anche gente che non è della sua tribù. Gente che porta scarpe che non ti piacciono, che ascolta musica che tu non hai ascoltato mai».  

Ah ma quindi Renzi aveva le scarpe da fascista che piacevano a Jovanotti da bambino, ora capisco! 

Un militante ti potrebbe dire: perché devo mettermi in casa un fan di «Amici»?  
«Perché lui cambierà un po’ te, ma tu cambierai un po’ lui».  

Un po’ la sinistra è cambiata: un tempo ti detestava, adesso ti considera il suo guru.  
In effetti Lorenzo ha un proprio la faccia come il guru. 

«Ricordi “Le cose per cui vale la pena vivere”?»

L’amore, il sesso, gli amici… Era la rubrica del settimanale satirico «Cuore».  
«Nella Top 10 c’era anche: “Impiccare Jovanotti per le palle”».  

Questa mi pare un'idea debole, ma ancora non so perché...

Addolorato?  
«No.

Ah ecco perché: non hai le palle! Come puoi essere addolorato se le vogliono usare per appenderti? 

È sempre bello essere in classifica. Era il 1993. L’anno dopo Michele Serra mi invitò alla festa di “Cuore”, ero l’animale curioso da scrutare da vicino. Accanto a me Adriano Sofri e Beniamino Placido». 

Oh che carino, Adriano Sofri. Che bella compagnia. Complimenti.

Tema del dibattito?  
«Le parole della sinistra per comunicare. Io dissi: Miracolo, perché, come dimostra Gesù, per convincere la gente non basta la parola, ci vuole l’esempio». 

Ti hanno lapidato.  
«Mi hanno applaudito. La “svolta” è iniziata lì. Quel giorno Beniamino Placido criticò la deriva ecologista della sinistra. La sinistra, disse, dovrebbe volere addolcire la natura, che lasciata a se stessa è selettiva, crudele».  

Non dirmi che sei d’accordo?  
«Dobbiamo vivere la natura, ma non essere la natura. La foresta amazzonica insegna che il mondo è ingiusto, che le piantine piccole non ce la fanno, ce la fanno le più stronze che si attaccano alle grandi. Conosci il matapalo?». 

Mai avuto il piacere.  
«Il matapalo è un arbusto che si arrampica intorno all’alberone, finché lo soffoca e ne prende il posto, in attesa che un altro matapalo l’avvolga e lo soffochi. 

Ma questa cosa non causa danni all'ecosistema. Il diboscamento della foresta Amazzonica è un dramma che si consuma giorno per giorno e non è opera del matapalo, ma dell'uomo. Piaccia o non piaccia a Jovanotti. L'ecologia e il matapalo sono due cose che non c'entrano nulla.

La natura è crudele, fidati. A noi piace quella finta, le colline della Toscana, ma quei panorami li ha fatti l’uomo. È la destra che esalta la wilderness della natura. La sinistra deve tenere insieme natura e cultura, il lupo e l’agnello, come li chiamava Gurdjieff».

Gurdjieff? Intendi quel Gurdjieff che, secondo quanto riporta wikipedia torturava le persone? Be' devo dire che parlando della crudeltà della natura che dovrebbe essere mitigata dall'intervento dell'uomo, hai scelto proprio la persona giusta. I miei complimenti.

Quindi il Jovanotti ecologista non esiste più?  
«In un’economia di sostenibilità ecologica, oggi l’idea forte è come rilanciare il lavoro, la famosa Crescita». 

Traduzione: ora non va più di moda. 

Che molti a sinistra considerano una parola orribile.  
«Io la trovo bellissima. Non si cresce solo in estensione, anche in profondità». 

Non ti spaventano otto miliardi di persone?  
«Il mondo è vuoto. Sorvolalo in aereo e te ne accorgerai. 

Lorenzo carissimo, le zone che tu vedi vuote si chiamano "mari". E il mare è stato fatto per i pesciolini. Capito? Ecco, bravo. Torna a parlare delle scarpe dei fascisti che ti piacciono tanto, da bravo.

È bello dove c’è un sacco di gente, ci sono più opportunità. Un giorno, in una megalopoli, guardavo con orrore la favela cresciuta accanto a un quartiere ricco, ma chi era con me disse: crescere con un quartiere ricco accanto è l’unico modo in cui un ragazzo povero può pensare di cambiare la propria vita. La vera povertà è sempre povertà di visione». 

Questa frase è ignobile. Fine.

Ma chi era il tuo accompagnatore, Briatore?  

Persino il mite Gramellini se ne è accorto, devo aver ragione.

«Quando in una città nasce un nuovo edificio per me è una festa. Finiamola con questa mania di preservare e basta. 

Eh giusto! Cazzo è 'sto rudere che c'è in mezzo a Roma? "Colosseo"? Cazzo vuol dire? E' vecchio, cade a pezzi, meglio farci un bel centro commerciale pieno di gente e siamo tutti più allegri.

Altrimenti diventeremo un’Italia in miniatura come quella di Rimini, ma a grandezza naturale. Il più grande desiderio di un ragazzo cinese è comprare un telaio, perché di lì a tre anni gli permetterà di aprire un’azienda, di diventare qualcuno».  

Allora davvero pensava di aprire un centro commerciale. E io che volevo provare a fare una battuta...

Il nostro telaio qual è?  
«Essere italiani. È qualcosa, specie fuori dall’Italia. Esiste un pregiudizio positivo nei nostri confronti». 

Basta guardare un film americano per vedere quali parti riservano a coloro che hanno l'accento italiano. Se non sono mafiosi poco ci manca. 

Fino a Berlusconi.  
«Ti sbagli. Berlusconi ha confermato il pregiudizio positivo: lo guardano come una cosa impensabile, inspiegabile, come il festival di Sanremo o la commedia all’italiana.

Cioè il fatto che non riescano a capire come diavolo abbiamo fatto ad avere un presidente del genere, secondo lui, è parte del "pregiudizio positivo" che ci sarebbe nei nostri confronti?

So che a Hollywood stanno pensando di fare un film su di lui con Jack Nicholson».  

Sì, stanno girando quello, come stanno girando un film su Andres Breivik e uno sul tizio che ha rapito la Natascha Kampusch. Quindi devono esserci anche dei pregiudizi positivi sui norvegesi e sugli austriaci. Per non parlare dei tanti film che sono stati fatti su Al Capone (italianissimo), o su Hitler.  Il fatto che ne facciano un film è un elemento neutro. Bisognerà vedere cosa faranno vedere in quel film.

Il sequel di «Shining»?  
«Lui è Terminator: a un certo punto sembra che sia rimasta solo una lucina rossa, ma poi si riforma… La sua storia non finirà mai, il suo nome ci dividerà per sempre. 

Il fatto è che Berlusconi non dovrebbe dividere. Esattamente come non divide Al Capone (per altro entrambi sono stati condannati per lo stesso reato). Il fatto che esistano persone che si dividono su Berlusconi è già questo un fatto inspiegabile. O, come direbbe Lorenzo, parte del "pregiudizio positivo" che hanno gli altri nei nostri confronti.

Immagina se fra cent’anni, quando forse morirà, un sindaco decidesse di dedicargli una piazza…».  

Tra 100 anni?!??!? Ma speriamo qualche annetto prima, capace che mi scade lo spumante...

Ti è simpatico?  
«Umanamente sì. Ma lo combatto perché in tutti questi anni non ha fatto nulla per l’Italia. 

Ma non diciamo assurdità. Chi ha devastato la giustizia in Italia? Chi ha fatto le peggiori leggi pro Mafia? Chi ha demolito la scuola, l'università, il cinema e l'arte? Chi ha legalizzato di fatto il falso in bilancio? Chi ha comprato senatori?  Chi ci ha sputtanati in ogni vertice internazionale con figure di merda che si ricorderanno per i prossimi 100 anni? Non si può dire che non abbia fatto "nulla". Ha fatto eccome. Onore al merito.

In lui vedo il prodotto di un Paese di individui e non di cittadini, un Paese che la sinistra non ha capito. La sinistra non ha raccolto la sfida. Ha giocato un altro sport».  

Il conflitto d’interessi ha truccato le regole del gioco.  
«Okay, hai un pugile che si è messo le pietre nei guantoni, ma tu inventati qualcosa.Reagisci. Bisognava essere lì, occupare gli spazi. Era un partita pop, basata sull’immagine, la ripetitività, la costruzione di un marchio. Non basta dire che il giaguaro è smacchiato. Bisogna essere».  

.... (sono letteralmente senza parole)

Berlusconi non è finto?  
«No, lui è esattamente quello che è. Per questo più ne fa, e più i suoi gliele perdonano».  

Gli daresti la grazia?  
«Se la chiedesse e gliela concedessero, non mi scandalizzerei. Perché per me è un avversario politico, non antropologico. 

E se ti stuprasse la figlia? 
Sarebbe un avversario politico lo stesso? 
Perché, siccome uno ruba alla collettività evadendo le tasse mentre le impone ai cittadini, è solo un "avversario politico", allora magari il discorso vale anche per uno stupratore. Oppure no? 
Qual è il discrimine? 
Quando un politico smette di essere un semplice politico? 
Secondo me (che sicuramente sbaglierò), smette nel preciso istante in cui non fa più politica ma si occupa d'altro (tipo rubare o frequentare prostitute minorenni). È allora che parlare di "avversario politico" smette totalmente di essere sensato.

Ma adesso ci serve Renzi. Serve cambiare il simbolo. Il racconto del nostro Paese langue.

Ah serve un'altra presa per il culo? Pensavo servissero cose concrete. Invece no. "Simbolo nuovo", "racconto nuovo" e siamo a posto. "Sarebbe questa la figata?" (cit.)

Bisogna inserire personaggi nuovi per renderlo affascinante. Dopo Berlusconi e Grillo c’è bisogno di energia nuova». 

DOPO GRILLO?!? Cioè abbiamo avuto Berlusconi al governo per 4 volte, Grillo ha fatto 4 mesi di opposizione e, per te, pari sono? Ho decine di critiche da muovere a Grillo, ma paragonarlo a Berlusconi è francamente assurdo.

Grillo non ne ha?  
«Sono un fan dell’uomo di spettacolo. Mi conferma nella mia rabbia, ma questa rabbia non si trasforma in entusiasmo. Non voglio offendere chi l’ha votato, sono sicuro che l’ha fatto in buona fede, ma quando ascolti un comizio di Grillo non ti viene mai voglia di rimetterti in gioco, di cambiare la tua vita». 

E quando ascolti Renzi sì? A me, quando lo sento parlare, più che di cambiarla, viene più voglia di porre fine alla mia vita.

Tu stai per cambiare la tua. Oltreoceano.  
«Sono un privilegiato, ma invece di comprare una Ferrari ho deciso di andare in America a investire su me stesso. 

Avessi i soldi io, invece, comprerei una Ferrari per investire te. Pensa un po'.

Imparare a fare una cosa che non sapevo fare, suonare per un pubblico che non sa chi sono».  
Perché specificare "per un pubblico che non sa chi sono"?

Quale demone ti muove?  
«Seguo cose che mi attraggono in modo misterioso. I nomi delle città, per esempio. Vladivostok mi fa impazzire: prima o poi ci andrò.

Ecco, bravo. Magari prendi la residenza lì, se te la danno.

I pellegrinaggi sono un elemento fondamentale della mia vita. Da fan di “Cent’anni di solitudine” sono stato ad Aracataca, dove Garcia Marquez ha ambientato Macondo. Ho scoperto che non ha inventato niente. Ha descritto. È un giornalista, come lo era Fellini. La fantasia è vedere davvero la realtà».  

Metà della tua libreria è occupata da testi di spiritualità e misticismo.  

Quindi ha UN libro di spiritualità e misticismo.

«Mi affascina quel patrimonio di sapienza millenaria. E il concetto cristiano della grazia. 

Ah quindi parlava di questa 'grazia' prima? No, Lorenzo, c'è stato un qui pro quo: Berlusconi vuole la grazia nel senso che non vuole andare in galera, al limite vuole Grazia che ha visto passando in auto blu dalle parti di Casoria. A lui della 'grazia' cristiana non gliene fotte un cazzo.

Più di quello orientale del karma. Il karma presuppone che devi aiutare la vecchina ad attraversare la strada perché così invece che in un porcospino ti reincarnerai in una palma.

No, questo non è il karma. Questo è quello che pensi dopo che hai stappato 4 chiloom.

La grazia significa che non devi impegnarti per la ricompensa, ma solo per il piacere di impegnarti». 

Il figlio dell’ex dipendente vaticano è un credente?  
«Ogni tanto mi capita di avere fede, ma dura poco. L’ho detto ad alcune suore. Mi hanno risposto: dura poco anche per noi, poi per fortuna ritorna». 

Ti piace questo Papa?  
«Come fa a non piacermi uno che dice: ci vuole gioia e coraggio! Mi copia…». 

Non credo servano ulteriori commenti.

Cosa ti dice la gente quando ti incontra?  
«Che sono meglio dal vero che in tv... Ma io voglio essere meglio in tv!». 

Quindi farai il co-conduttore del festival di Sanremo?  
«Se Fazio lo spostasse la prima settimana di agosto, ci starei. A febbraio non posso, devo andare in giro per il mondo a cercare ispirazione per il disco nuovo. 

A Lore', ma stare comodo a casa per qualche tempo? Che ne dici? Te ne sarei grato, davvero. 

Però prima o poi un programma lo farò. Il titolo c’è già: “Penso positivo”». 

È la tua canzone prediletta?  
«Le mie preferite sono “Bella” e “Ragazzo Fortunato”, scritta pensando ad “Azzurro”». 

Parti dal testo o dalla musica?  
«Certe volte scrivo prima tutto il testo: è il caso di “A te”. Altre volte no. Un giorno mi appuntai una frase che mi era uscita di botto. Tempo dopo, mentre guardavamo un video che parlava delle canzoni di successo che avevano gli stessi accordi, Saturnino ha preso la chitarra, ha fatto quegli accordi e io ho cominciato a cantarci sopra quella frase: “Il più grande spettacolo dopo il big bang siamo noi”».

Ah era quella la frase che t'è uscita di botto? Be' complimenti. Hai fatto proprio bene a scriverla poi. E hai fatto ancora meglio a ripeterla 456 volte durante i 3 minuti di canzone.  

Come farai a chiamarti Jovanotti a sessant’anni?  
«A sessant’anni funzionerà ancora di più. Sul web gira una battuta: da ragazzo Vecchioni si chiamava Jovanotti…». 

Sì, ma le battute dovrebbero far ridere. Non è che "funzionerà ancora di più", semmai "sarà ancora più ridicolo" al limite. E comunque i 60 anni sono più prossimi di quanto tu possa pensare.

L'intervista è finita, andate in pace.

4 commenti:

  1. Grazie per questa perla. Mi era sfuggita!!! Ho molto apprezzato i tuoi commenti anche se forse sei stato troppo buono!

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    1. Ti ringrazio. Non ho nulla contro Jovanotti. Anche perché, lo avessi, posso assicurarti che lo userei :D

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  2. Madonna che serie di banalità! Conosco un tizio fan di jovanotti, praticamente è identico a lui, Non pensano anche nello stesso modo

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  3. NOBEL SUBITO, CAZZO!!!
    (Ho sempre pensato che Giovanozzi fosse semplicemente un paraculo, invece mi rendo conto che è decisamente una testa di minchia di proporzioni titaniche. Certe frasi si vergognerebbe di dirle perfino la Santanchè)

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