giovedì 26 settembre 2013

Lasciate che le minorenni vengano a me. Ovvero l'imperdibile storia d'amore tra Francy e Silvietto [Parte 2]

Bentornati alla seconda parte (la prima è qui) dell'imperdibile intervista alla statista qui sopra, al secolo Francesca Pascale, pubblicata su 'Vanity Fair', la rivista più venduta tra le donne che - dato il considerevole peso di ogni numero - amano abbinare cultura e culturismo.

Siamo partiti in una decina». Come è andata? «Impressionante. Tutto perfetto, stravagante, sofisticato. Ci siamo fermati a dormire nelle dépendance. 

Dev'essere perché nel lettone di Putin c'era già Patrizia D'addario. Nota politologa che trascorreva con lui intere notti a parlare di doppio turno alla francese e premierato forte.

Più faceva il padrone di casa, più parlava e più ero affascinata. Non mi piaceva solo il politico: era l’uomo che volevo». Glielo ha detto? «No, mi sono trattenuta dalla prima mossa, perché lui era un uomo sposato, padre di famiglia, e questo lo volevo rispettare. Sono orgogliosa di averlo fatto». Però non se l’è tolto dalla testa. «Ho continuato a seguirlo, ma non ci vedevamo mai in privato. A volte parlavamo al telefono. Con altri giovani di Forza Italia, andavo a salutarlo dopo i comizi». I politici di professione non trovavano strana la vostra presenza? «C’erano gelosie. Noi vicino al leader e loro, magari con una carica importante, qualche posto più in là. La grandezza di Berlusconi è anche questa». 

Il fatto che presti più attenzioni a dei ragazzi che non si interessano alla politica che da pochi giorni o mesi a discapito di persone che la conoscono e la praticano da anni è la 'grandezza di Berlusconi'? Ma stiamo scherzando? Semmai questa è la riprova del fatto che Berlusconi trovi inutile la politica. E la veda solo come un mezzo per ottenere le tre cose che gli interessano. E la seconda sono i soldi, la terza è la libertà di delinquere.

Chi erano i suoi referenti politici? «Ormai non ne avevo: il mio rapporto con Berlusconi era diretto». È stato lui a candidarla alle Provinciali di Napoli, nel 2009. «Guardi però che erano in tanti, nel partito, a credere in me. Anche alle ultime Politiche mi volevano in lista per il Parlamento. Sono stata io a rifiutare». 

Faccio umilmente notare che non ha risposto alla domanda.

Quella volta invece ha accettato: eletta in Consiglio con 8 mila preferenze nel collegio uninominale. Ma tre anni dopo ha dato le dimissioni: perché? «La politica delle aule non fa per me: troppo tempo perso, troppe gazzarre inutili. E poi il legame con Berlusconi era cambiato, da amicizia forzata a storia d’amore. Riuscivo sempre meno ad andare in Consiglio. Mi spiace se ho deluso chi mi aveva dato il suo voto, ma tenere l’incarico, senza potermici dedicare con la serietà che richiede, sarebbe stato peggio». Intanto c’era stata la separazione da Veronica Lario: ne parlavate? «Lui ne soffriva. Venerava la famiglia, per lui veniva sopra ogni cosa. Amava moltissimo Veronica Lario». 

Per essere uno che venera la famiglia è piuttosto incline ai divorzi. Essendo quello con Miriam Bartolini il suo secondo divorzio. Pensa se non fosse particolarmente interessato alla famiglia cosa combinerebbe...

Quando sono cambiate le cose, tra voi? «La sera in cui Berlusconi è stato aggredito a Milano, 13 dicembre 2009, ero in piazza Duomo. Pensavo gli avessero sparato, sono svenuta. 

Come abbia fatto a pensare che gli avessero sparato senza poter sentire un colpo di pistola, non mi è chiaro. Ma mi dispiace che lei sia stata male.

Poi sono corsa al San Raffaele. Nessuno mi voleva lì. E invece mi sono fatta tutte le notti al suo capezzale. 

E questa cosa non è credibile. Mi spiace. Ma un privato cittadino non può andare al capezzale di un leader politico che ha subito un attentato contro la volontà degli altri. E' un ospedale serio, il paziente meritava tutte le attenzioni possibili, non è possibile che lei sgattaiolasse di nascosto per raggiungere l'amato Silvio moribondo. Questa cosa è 'Star Trek'.

Andavo in albergo la mattina a darmi una sistemata, e tornavo. Una sera, parlando lì in ospedale, si confida, racconta della sua vita sentimentale, delle delusioni, delle donne che gli giravano attorno. E allora decido che è il momento giusto per dichiararmi, per dirgli che sono innamorata, e lo sono da un pezzo». E lui? «Mi dice: non se ne parla neppure, sei troppo giovane, non  posso darti il futuro che meriti». 

Oddio! Questa cosa ha del ridicolo imbarazzante. Uno che ha rimpinzato con migliaia di euro qualsiasi troia ragazza bisognosa gli sia passata nel raggio di 30 km da lui dice che non può dare il futuro che merita proprio a lei dopo averle fatto passare nottate intere insieme? Credessi a 'sta cosa dovrei pure credere che Giuliano Ferrara è stato ministro. Suvvia, siamo seri.

Ha messo le mani avanti. «No, mi ha proprio rifiutata. Guardi che Berlusconi mi ha sempre fatto penare. Il mio è un corteggiamento infinito: dura ancora oggi. Anche quando mi ha dato l’anello, non è che mi abbia fatto una dichiarazione d’amore in piena regola. Ma non importa: anche se un po’ a denti stretti, un anello di fidanzamento è una promessa». 

Francy, non ti preoccupare, è normale faccia così. E' timido. Inoltre avrà paura a perdere la sua verginità. Devi dargli il tempo di abituarsi al contatto con l'altro sesso. Non correre troppo, sappi aspettare.

Da quando lei viene respinta, nel dicembre 2009, all'anello, nel Natale 2011, passano due anni. E sono tantissime le donne che dicono di essere state intime di Berlusconi in quei due anni. «Era un uomo single. E, spesso, un uomo molto solo. 

Più che "molto solo", spesso era contornato da ragazze che erano molto più giovani della Pascale. Talune erano pure minorenni. 

Ricco, potente, affascinante, galante per natura: le donne gli si gettavano addosso.

E qui il mistero si infittisce. Come facessero queste ragazze a buttarsi addosso a Berlusconi mentre, per entrare in villa, persino i giornalisti hanno raccontato di aver avuto molte difficoltà, è un bell'enigma. Pare quasi che questa cosa sia falsa.

Ci sarà anche stato chi ha creduto di amarlo sul serio. Certamente molte si sono approfittate di lui, perché aveva abbassato la guardia».

Si chiama "patta dei pantaloni", non guardia.

E lei? «Ci stavo male. Ero gelosissima, perché volevo Berlusconi con tutto il mio cuore, con una intensità così forte che è difficile da trasmettere. Sono gelosissima anche oggi: gli frugo nelle tasche, ci trovo i bigliettini delle fan, li strappo. E scatta il bisticcio».

Cioè, dopo che lui ha subito un attentato - quello che lei pensava fosse stato fatto con arma da fuoco - è ancora possibile avvicinare Berlusconi tanto da mettergli in tasca dei foglietti senza che lui se ne accorga? E la scorta cosa fa nel frattempo? Siccome nella scorta di Berlusconi ci sono persone pagate da noi cittadini, sarebbe carino sapere se questi sono così idioti da non rendersi conto delle mandrie di vacche impazzite che buttano bigliettini nelle tasche del povero Silvio, oppure, in alternativa, la Pascale sta mentendo spudoratamente. Perché delle due l'una. Non si scappa.

Insisto: parliamo dei due anni del caso Tarantini, di Sabina Began a Palazzo Grazioli. «È il periodo della diffidenza, della disillusione, dell’incapacità di provare amore vero per una donna.

Questa frase, mi spiace veramente, ma non vuol dire un cazzo.

Per lui quel sentimento non esisteva più. Ai suoi occhi ero un’illusa, una sognatrice. Non è stato facile per me. E a quelle cene non ci andavo, perché non mi sarei tenuta». Come lo giustificava? «Non aveva bisogno della mia giustificazione. Ma per me quei momenti, che sono stati ingigantiti e stravolti da troppi racconti fasulli, 

Ma se non era presente a queste 'cene eleganti' come può dire che ciò che è successo è stato ingigantito? Magari è stato minimizzato. Non essendo stata presente, non può sapere cosa è successo. Senza contare che, solitamente, l'ultimo a sapere d'essere cornuto è sempre il marito. Figurarsi in un caso in cui, tra i testimoni, ci sono persone della levatura morale ed etica di Nicole Minetti e Emilio Fede.

erano il suo modo di ripulirsi  

Quando parlavano di "scopare", figliola mia,, non credo intendessero quel senso.

la testa, di dimenticare per qualche ora i problemi. E forse c’è stata un po’ di imprudenza da parte sua, ma accentuata dal fatto che una certa magistratura ha voluto colpirlo nella sfera del privato 

E' insostenibile questa cantilena. Punto primo: Berlusconi era un rappresentante delle istituzioni, quindi il suo privato non è cosa che riguardi unicamente lui. Punto secondo: non è che, siccome una cosa succede a casa tua, sia un "fatto privato",  altrimenti ogni volta che un marito picchia la moglie potrebbe urlare al complotto delle toghe rosa perché, seguendo il ragionamento della Pascale, ciò che accade in una casa attiene alla "sfera del privato". Non diciamo assurdità.

con una campagna diffamatoria, e allora lo ha spiato con migliaia di intercettazioni da cui non è emersa neppure l’ombra di un reato: 

No, ma infatti. Nessun reato. Per questo Berlusconi è stato condannato a 7 anni e Nicole Minetti, Emilio Fede, Lele Mora e le 'Orgettine' 'Olgettine' sono sotto processo. Per "nessun reato". Ovvio.

solo pettegolezzi». 

Detto a 'Vanity Fair'. Notare bene. 

Secondo i giudici che l’hanno condannato in primo grado a 7 anni e all'interdizione perpetua dai pubblici uffici per il caso Ruby, un reato c’è: concussione per costrizione. «È una vergogna. È assurdo pensare che uno come lui – uno che è gentile e rispettoso con tutti, a partire dai più umili, 

Tre citazioni, su mille che ne potrei fare, della persona "gentile e rispettosa con tutti".
1- ""Ho troppa stima dell'intelligenza degli italiani per pensare che ci siano in giro così tanti coglioni che possano votare a sinistra ".
2- "Lei ha una bella faccia da stronza"
3- "Per risolvere il problema Prodi? L'unica soluzione è un regicidio".


uno a cui tanti offrono spontaneamente la propria disponibilità – possa essere scortese, o addirittura minacciare qualcuno al telefono. La sua chiamata serviva solo per chiedere un’informazione. Davvero è un’accusa incredibile. Che, tra l’altro, contrasta totalmente con la testimonianza del funzionario in questione». I magistrati sono anche convinti che le cosiddette «cene  eleganti» facessero parte di un «sistema prostitutivo». «Il mio Presidente non è un santo, ma è assolutamente incapace di trattare le donne come oggetti

Pascale carissima, Berlusconi non è presidente di un cazzo. Stia calma e prenda le goccine, da brava.

Il processo Ruby è un processo alla morale, alla vita privata, 

Oh, anche i processi per stupro funzionano così. E' la morale che ha deciso che lo stupro sia un atto inaccettabile. Quando vivevamo nelle caverne, gli uomini prendevano a clavate la donna e poi la stupravano. Poi ci siamo evoluti, nel frattempo è uscito l'I-phone 5.

un taglia e cuci di pettegolezzi con il solo intento di screditarlo agli occhi della gente. Ma la gente, alle ultime elezioni, ha dimostrato che il giudizio sui comportamenti privati non incide quando si tratta di votare una persona capace di risolvere i problemi del Paese. 

Ah quindi il trascurabile fatto che ha perso 6 milioni di voti (dicansi 6.000.000) non è prova del fatto che la gente ne ha i coglioni pieni? Buono a sapersi. Prendo appunti.

Andate a un comizio di Berlusconi, contate le belle ragazze che cercano di avvicinarlo. Tutte escort?». 

Ma no. Alcune di loro sono ragazze serie, morigerate e interessate unicamente all'amore puro e casto. Persone come te, dolce Francy. O no? 

È un fatto che Berlusconi dona mensilmente somme di denaro a molte giovani coinvolte in quella vicenda. Non le dà fastidio? «No. Perché quelle che sono state additate come escort, quelle che magari sognavano una parte in un film, una carriera in Tv, un po’ di celebrità, e che ora vorrebbero solo un lavoro o un matrimonio normale, devono convivere con un marchio che tutto l’oro del mondo non può cancellare». 

No, aspetta... davvero queste due signore vorrebbero farmi credere che una ragazza - del Sud per giunta - si beve la storia "Sì, ho pagato una donna che si prostituisce, ma l'ho fatto solo perché voleva una carriera in TV e, siccome non è riuscita ad averla, ora la pago un po' io. Ma non ci faccio sesso. E' solo perché sono una brava persona"? No, perché posso assicurare che, nella vita vera, le cose non vanno neppure lontanamente così. Nella vita reale, se durante un articolato discorso, casualmente, nomini ad una ragazza del Sud un'altro essere vivente anche solo per un momento catalogabile come "di sesso femminile", lei si trasforma in Sherlock Holmes in un battito di ciglia. Non prendiamoci in giro!

A un certo punto, in quel periodo, si è iniziato a parlare di una presunta fidanzata di Berlusconi, che sarebbe stata presente anche a qualche cena. Ed è iniziata la caccia al nome. Come mai nessuno ha fatto il suo? «Il mio nome alla fine lo ha fatto lui, è questo che conta per me. Non sono l’alibi di Berlusconi. Da quel 2009 io ci sono sempre stata: ho scelto di accettare questo rapporto anche se sapevo che poteva essere un rapporto a senso unico. Siamo fidanzati “a doppio senso” da meno di due anni. Prima mi limitavo a stargli vicino, a condividerlo, a ingoiare

Francy, un consiglio: evita di usare questi verbi, sono assist per un gol a porta vuota durante la finale di un mondiale di calcio...

 rospi se preferisce, ma il mio amore mi ha portato all'esclusività e alla felicità di oggi». Qual è la prova d’amore di Berlusconi? «Sceglierne una invece che cento». 


Eh ma con i prezzi che hanno certe merci, magari ti portano a più miti consigli.

Lei in privato come lo chiama? «Amore, o B. Mai Silvio». 

Notavo un particolare curioso: la fidanzata e Marco Travaglio chiamano Berlusconi allo stesso modo. E non necessariamente mi riferisco a B. 

Oltre alle donne, quali sono i motivi di litigio? «Siamo una coppia movimentata. Lui mi dà dell’isterica, io gli rispondo che si meriterebbe di tornare a qualche passata frequentazione. 

Però lei ha carattere, non c'è che dire. Mi immagino i loro litigi, lui: "Sei una comunista! Nervosa come tutti i comunisti!", lei: "Meriteresti che tornasse Vittorio Mangano in casa tua, allora sì che portavi rispetto, crapa pelata!". 

Iniziamo strillando e finiamo ridendo. Abbiamo un bell'equilibrio». Poco fa Berlusconi mi ha detto che lei è fin troppo rigorosa. Che il suo sorriso e i suoi modi dolci nascondono una donna che non conosce i mezzi termini. «È vero. Tollero molte cose, non la doppiezza e la maleducazione. 

Figliola, odiare la doppiezza e la maleducazione e mettersi con Berlusconi è un po' come volere una persona che non ama la marijuana e frequentarsi con Bob Marley.

Sono permalosa. Di contro, lui è troppo indulgente. Le persone alle quali ha voluto bene, e ora non lo meritano più perché hanno tradito la sua fiducia, lui non le dimentica. Anzi, nel caso le aiuta». 

Il problema è proprio questo. Siccome Berlusconi in passato ha avuto certamente (lo ammette pubblicamente egli stesso) rapporti con fior fiore di mafiosi questo suo legarsi, senza dimenticarsi, anzi aiutando, i suoi conoscenti è vagamente deleterio per uno Stato che, con rispetto parlando, la Mafia dovrebbe cercare di sconfiggerla.

È stata bene accolta in famiglia. In particolare dalla primogenita, Marina. Come ha fatto ad averla per «alleata»? «Sono orgogliosa di questo rapporto affettuoso. Marina per me è un esempio: manager efficientissima, madre e moglie impeccabile, figlia iper-premurosa. Credo abbia capito, prima e più di tanti, quanto io ami suo padre. E proprio per questo ha cominciato a volermi bene»

Un ritratto davvero molto credibile... Solo un po' meno credibile di uno spot del 'Mulino Bianco', ma sempre più credibile del 99% delle cose che racconta 'sta coppia di comici.

Con Barbara che rapporto ha? «La conosco meno, però ammiro la sua determinazione, la sua caparbietà. Quello che mi colpisce, di tutti i figli di Berlusconi, è la loro modestia, la loro semplicità. Non sanno davvero che cosa sia l’arroganza. E non mi hanno mai fatta sentire un’estranea». 

Qui siamo circa ai livelli di "è una bella mamma" che dicevano i colleghi di Fantozzi quando passava la madre del Megadirettore Galattico... [per chi non sapesse di cosa parlo, guardate qui]

Da quando vive ad Arcore come le è cambiata la vita? «Questa è una dimora splendida, ma non pensi che si viva tra etichetta, cambi d’abito e favole del genere. 


Da quel poco che ho sentito parlare di quella dimora, conosco solo:
- il lettone di Putin
- la sala per il 'bunga-bunga'
- il palo da lap dance su cui si esibivano escort e simili, minorenni e maggiorenni
- la statua di Priapo con una vistosa erezione cui le ragazze fingevano di praticare sesso orale
Insomma, grazie per avermi avvertito, ma non credevo propriamente che fosse una casa troppo attenta all'etichetta.

Certo il tenore della mia vita è cambiato, e questo è gratificante, ma non fondamentale per me. Il vero lusso credo sia rimanere se stessi». È un momento nero per Berlusconi. Cosa pensa della sentenza Mediaset? «Penso che qualcosa non torna. 

Sì, pure io sono convinto. Penso sia il congiuntivo

Che è vero che le sentenze vanno rispettate, ma quando sono sentenze di giudici imparziali. 

E come mai sono imparziali? Perché l'hanno condannato? Allora non è vero che le 'SENTENZE' vanno rispettate. Vanno rispettate solo le assoluzioni. Siate almeno chiari su questo, voi berlusconidi.

Non è il caso della sentenza Mediaset, né di quella Mondadori». 

Né, immagino, dell'altra quindicina di condanne che ha preso. Tutti ce l'hanno con lui, poveretto.

Si spieghi meglio. «Mediaset non ha commesso alcuna evasione. Infatti, i manager di Mediaset che firmano i bilanci sono stati assolti. Perché lui, che non ha mai sottoscritto un documento, una dichiarazione, un contratto, viene condannato? Perché un gruppo che paga miliardi di euro di tasse dovrebbe evadere per un importo minimo?  

Gusto. Formidabile motivazione. Un po' come se mi accusassero di stupro e io provassi a difendermi dicendo "ma con tutte quelle con cui potevo andare, proprio questa avrei dovuto stuprare?". Ecco, si può pure difendersi così, ma 9 su 10 ti condannano...

Perché non avrebbero approfittato del condono tombale se avessero avuto la consapevolezza di aver evaso? E perché, quando a evadere sono stati altri italiani famosi, hanno sempre pagato solo delle multe? A chi non crede – come invece ci credo io – che ci sia un complotto di una parte della magistratura per espellere dalla vita politica il leader del centrodestra, chiederei di farsi queste domande la prossima volta che si andrà a votare». Berlusconi non vuole chiedere la grazia, e difficilmente sarà messo agli arresti domiciliari: è più probabile l’affidamento ai servizi sociali. Come pensa che lo affronterà? «Con stile, come affronta qualunque cosa. 

Urlare che c'è un golpe, che la magistratura è un cancro, che gli altri sono coglioni, che chiunque non stia ai suoi ordini è un invidioso, un comunista, un gay (che, nella testolina malata di quel demente è una persona da deridere) ecc. è "comportarsi con stile"? Buono a sapersi. 

È una vita che fa del bene, che aiuta in silenzio i più deboli, i più poveri, tutti quelli che hanno bisogno. 

Lo fa con tale discrezione che, in 20 anni che ha spadroneggiato in Italia, non se ne è ancora accorto nessuno. Pensa un po' te la modestia a volte come ti limita...

La vergogna è che gli avversari politici vogliano umiliarlo. Vogliono veder soffrire il nemico perché sanno che è un nemico vincente»

Battere il PD non è "essere vincenti" è "essere vivi". That's all. Prima volta che Berlusconi si confronterà con un partito contemporaneo (e non morto da 25 anni) vedremo che fine farà.

Preoccupata? «Vivo in prima linea la sua storia. Certo che temo per lui: c’è un fuoco di fila che non accenna a fermarsi». Berlusconi dovrà piegarsi? «Non credo. C’è ancora il ricorso alla Corte di Strasburgo: i suoi diritti umani sono stati violati per annientare il leader politico. In ogni caso, non si spezzerà. E il rilancio di Forza Italia è la dimostrazione che non è finito».

Il fatto di riproporre un successo di 20 anni fa è la dimostrazione di essere in corsa? Capisco. Pensare che, fino ad oggi, quando mi capitava di vedere la TV di pomeriggio e vedevo i peggiori relitti degli anni '60 cantare le canzoni che andavano di moda quando era giovane mia nonna mi è sempre venuto un filo di magone.. invece è la dimostrazione che sono ancora sulla cresta dell'onda...


Parla la militante? «Sono sempre io, già pronta con la bandiera in pugno». Berlusconi non sarà comunque eterno. Che cosa resterà dell’uomo politico? «Ha fondato un movimento che ha riscosso un successo straordinario, ha stravolto e innovato la politica italiana, ha creato il centrodestra di governo. È stato, ed è, un leader unico». 

Portare i fascisti, le starlette e la mafia al governo non è "creare il centrodestra di governo" è semplicemente portare i fascisti, le starlette e la mafia al governo. E suona parecchio meno bene, ma è esattamente ciò che ha fatto lui.

Lei ha solo 28 anni, lui ne compie 77 a giorni. Ci pensa al futuro? «Non faccio calcoli, altrimenti non sarei qui. Non ho prospettive a lungo termine. 

Voi datemi una E, datemi una R, ancora un'altra E, ora datemi una D, poi datemi una I, aggiungeteci una T completate con una A e, tra qualche tempo che cosa avverrà??? Tu avrai l'EREDITA'! Yeppa!!!

Vivo il presente. Ogni volta che ho fatto un progetto mi è andata male». 

Signorina "volevo Berlusconi da quando ero minorenne" è lei? 

Sui social network ha scritto: «Con Berlusconi in ricchezza e povertà, finché morte non ci separi». Pensa a un matrimonio? «La prassi vuole che sia sempre io a fare la prima mossa. L’ho cercato, l’ho corteggiato, l’ho fatto innamorare e l’ho fatto fidanzare. Praticamente ho fatto e faccio tutto io: lui deve solo dire di sì».

Curiosamente è una frase che starebbe bene anche in bocca ad un picciotto... 


E su questa nota positiva, vi saluto e vi rimando alla prossima occasione.

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